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Finalmente e’ arrivato, il 5 Marzo 2016: il giorno in cui, dopo anni di inattivita’, ricomincero’ ad andare in moto. Prendo il treno per Nottingham poco dopo le nove, e grazie a un servizio alquanto rapido ed estremamente puntuale arrivo a Nottingham alle 12:18.
David mi aspetta alla stazione, ovviamente in moto, e mi porta a casa sua; dove la mia nuova, ma non veramente nuova, Moto Guzzi SP I del 1985 mi aspetta.
Conosco questa moto. Sono gia’ il fortunato possessore di una SP II, il modello successivo, attualmente in Germania. La SP II e’ stata la mia prima Guzzi, ormai 14 anni fa (inserire qui l’obbligatorio “come passa il tempo”…). Oggi acquistero’ la mia sesta Guzzi, ulteriore prova di un amore mai sopito, ma mai ricambiato (l’unica Guzzi comprata nuova mi ha dato un sacco di guai e di arrabbiature. Da allora, solo Guzzi usate…).
La moto attende per strada perche’, ahime’, per strada e’ dove vive. E’ in buone condizioni cosmetiche e ancora migliori condizioni meccaniche. David mi mostra fatture di lavori al motore per oltre 1200 sterline, e i soldi spesi si.. sentono perche’ il motore gira tondo e bello. Questa e’, come avrete capito, una moto dell’ ultima epoca “carburatori e puntine platinate”: ancora abbastanza performanti da poter essere usate in giro senza problemi, ma senza elettronica, catalizzatori e Euro vari. Moto con un fascino tutto speciale e per le quali vale, secondo me, la pena di spendere un po’ di piu’. La moto mi costa 4000 sterline, che e’ piu’ di quanto serve in questo Paese per comprare una Breva 1100 in ottime condizioni. Ma questa non e’ una Breva 1100, e’ una moto con un suono e un fascino che, senza offesa, una Breva non avra’ mai. Va detto che dopo una ricerca di tre mesi, quando trovi l’esemplare giusto e in possesso di un appassionato non ti metti a tirare molto sul prezzo. Non e’ un affare, ma sono contento di averci messo la firma.
David mi invita a pranzo con moglie e figlio, come la settimana prima quando venni su in macchina, vidi la moto e concordai il prezzo e la data della consegna (vedi, vidi, emi). Gentilissimo e molto portato (al contrario di me) per i lavori manuali, David mi monta anche il nuovo navigatore alla moto. Dopo il pagamento e il trasferimento sul “libretto” (il modulo “V5” che ogni Inglese conosce), mi rimetto in marcia un po’ in ritardo (e’ spesso cosi’ quando ti piace la compagnia) ma ancora in tempo per viaggiare un po’ prima che faccia buio.
Non guido da anni, e all’inizio e’ tutto un po’ “strano”; per esempio non mi ricordavo che il piede, per cambiare marcia, dovesse “girare” cosi’ tanto attorno alla pedanina, “pescando” il comando cosi’ in basso. Ma dopo una mezz’ora e’ tutto dimenticato.
Il navigatore ha la funzione “strade ricche di curve” (l’ho comprato per quello), e decido di metterlo subito alla prova. Mi porta in giro per strade in parte deludenti (doppia carreggiata? Sul serio?), ma in altre occasioni bellissime e molto adatte al mototurismo. La mia impressione e’ che alla Garmin debbano ancora lavorare sugli algoritmi; ma non mi posso lamentare troppo perche’, in generale, la cosa funziona.
Dopo Kettering viene giu’ una pioggia torrenziale, che poi diventa grandine cosi’ forte da costringermi a fermarmi (lo sporco mi costringe a tenere alzata la visiera; e la grandine fa male tanto). Mi piace, perche’ anche quando ritirai la mia prima Guzzi trovai un tempo del genere. E’ come tornare indietro quattordici anni. Ed e’ il fascino del mototurismo.
La pioggia insistente non smette piu’, e arrivato nella cittadina di Bedford il motore si mette a fare i capricci, spegnendosi tre volte in pochi minuti. La moto e’ stata per strada tutta la settimana, prendendo molta acqua. I cappucci delle candele potrebbero non essere del tutto a posto. Questo e’ il tipo di problema (piccolo) che ti puo’ capitare con una moto pre-accensione elettronica (le moto moderne o vanno bene o ti piantano del tutto; preferisco quelle vecchie).
Il motociclista saggio sa quando non forzare i limiti. Sa anche che aspettare il carro attrezzi sotto la pioggia o la grandine, probabilmente per ore, il primo giorno di ritrovata vita motociclistica non e’ il massimo. Per cui decido per una pausa strategica in qualche alberghetto nelle vicinanze.
Ancora una volta, vedo quanto e’ cambiato il mondo. Il mio primo giorno in moto con uno “Smartphone” mi accorgo che trovare un alberghetto come dici tu e’ un lavoro facile e rapido, e una volta prenotato online il navigatore mi ci porta in cinque minuti. Scelgo il budget, la categoria, e il luogo; leggo qualche recensione; faccio qualche rapido paragone… et voila’, la camera e’ prenotata senza sorprese, senza sprechi di tempo, senza ansie e con l’imbarazzo della scelta. Internet e GPS hanno veramente cambiato faccia al motociclismo. Per la modica (quassu’) cifra di 50 sterline mi prendo una camera onesta con parcheggio, colazione e wifi gratis (ma con bagno separato) nel Tennyson House Hotel, molto vicino al centro storico e quindi co possibilita’ di un po’ di turismo serale.
Dopo una lauta cena e due ottime birre in un tipico pub locale (ha smesso di piovere; meno male perche’ la moto si deve “asciugare”), mi metto a nanna sperando in un tempo migliore il giorno dopo. Qui finisce la mia prima giornata da motociclista, o meglio dire da Guzzista nuovamente “praticante”.
Il mattino dopo, dopo una colazione “all’inglese” non male ma con salsiccia assurdamente grassa, Ombromanto (ho chiamato questa moto Ombromanto; come l’altra, la SP II; perche’ gli inizi vanno onorati) parte al primo colpo. Dopo le solite strade a doppia carreggiata per portarmi fuori da Bedford, Benito (tutti i miei navigatori si chiamano Benito; il perche’ lo capisci da solo…) mi porta a St. Alban’s per strade assolutamente notevoli.
St Alban’s e’ una carinissima cittadina, una volta potente e prospera, con una magnifica Cattedrale rubata dai Protestanti e un centro storico molto “sano” (cioe’ “arrampicato”). Non ci venivo da un paio d’anni, e ci torno sempre volentieri.
La tappa successiva e’ Harrow. Se conosci “Attenti a quei due”, Harrow e’ il posto dove Lord Brett Sinclair e’ andato a scuola. Altro posto molto carino, dove conosco un pub notevole dove sono sempre stato bene, The Castle. Anche stavolta non mi delude, l’arrosto e’ l’ottimo e cosi’ la birra.
Purtroppo, dopo mangiato la domenica pomeriggio mi “incastra” con il suo traffico da “ritorno dai suoceri”, e ci metto tanto per uscire di nuovo dal perimetro della M25 (il “raccordo anulare” di Londra, ma molto piu’ grande del GRA). Il navigatore mi delude di nuovo, e mi infligge chilometri di Circonvallazione Nord ad alto tasso di traffico. Cosi’ a occhio mi sembra impossibile che non ci fossero alternative se non piu’ “rurali”, almeno piu’ intelligenti. Ma no, anche la richiesta di percorsi alternativi mi porta dalla padella nella brace. Il navigatore e’ una grandissima cosa, ma deve ancora essere migliorato e adattato alle esigenze del Motociclista. Ci arriveremo.
Dopo una breve visita di Old Harlow (not Harrow) ed Epping (un tranquillo e rinomato sobborgo di Londra) torno in garage infreddolito, ma molto soddisfatto, e ancora in tempo per la Messa.
La moto c’e’, il navigatore fa la sua parte (almeno a volte; imparero’ a sfruttarlo meglio e a importare percorsi), e il Vostro Corrispondente non vede l’ora di ricominciare a essere un Motociclista Praticante.
G
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