John Constable e’ uno dei piu’ celebrati paesaggisti Inglesi, e direi del mondo. La sua fortuna presso i posteri sta non solo nella grande delicatezza e intimita’ dei suoi quadri, o nella grande maestria tecnica; sta anche, e forse soprattutto, nell’essere stato il primo pittore moderno a non dipingere paesaggi classicheggianti in studio, con le consuete aggiunte di piu’ o meno fantasiose rovine o architetture classiche; al contrario, Constable insisteva nel dipingere non solo “dal vivo” (cioe’ all’aperto), ma catturando scene non abbellite o idealizzate, e piuttosto dipinte nella loro naturale bellezza.
Constable divenne estremamente celebre in vita, e lo e’ rimasto senza interruzione dopo la morte. Di conseguenza, il territorio nel quale e’ cresciuto e ha dipinto alcuni dei suoi quadri piu’ famosi – e il territorio alla cui delicata bellezza il pittore e’ sempre rimasto legato – e’ oggi noto come “Constable country”. Il territorio comprende, all’incirca, la valle di Dedham e le rive del vicino fiume Stour. Vi sono in zona diversi pittoreschi villaggi, e l’intero territorio e’ sotto protezione ambientale per evitare scempi. E’ una nota meta di escursionisti, anche anziani perche’ il territorio e’ alquanto piatto.
Oggi ho visitato Dedham, e mi sono fatto un giretto nei dintorni. Dedham, poco affollata in un piacevole ma freddo pomeriggio di meta’ Marzo, si presentava al meglio, anche se non ho potuto visitare la locale chiesa (una volta Cattolica, poi rubata) che contiene il dipinto dell’Ascensione del nostro eroe.
Il villaggio, molto pittoresco, offre un pub e una sala da te’ (io preferirei il pub, ma unicuique suum…), e consiste di poco piu’ di due strade in croce dominate dalla chiesa. Pero’ e’ vicino al fiume, e molte escursioni estive sicuramente cominciano e finiscono qui.
Resta da dire qualcosa sul paesaggio, sia in se’ stesso sia per il motociclista. Il Suffolk e’ alquanto piatto, e Constable country non fa eccezione. Ma uno capisce come mai questi posti siano cosi’ cari ad un affezionato pubblico di turisti ed escursionisti. Nel paesaggio incontaminato da case popolari e orge di cemento e’ rimasto qualcosa di magico e al di fuori del tempo, e cio’ che perfino il motociclista coglie senza problemi deve apparire in maniera molto piu’ evidente all’escursionista che si avventura lungo il fiume al mattino o, come me, osserva i giochi di luce del bel pomeriggio ancora invernale. La regione non e’ densamente abitata, e perdendoti in mezzo alle strade locali hai veramente l’impressione che il Diciannovesimo Secolo ti sia venuto a trovare. Nel che e’ la piu’ grande attrattiva del territorio, perche’ le strade in se’ non sono certo paragonabili alla Foresta Nera, e ti devi accontentare di moderati saliscendi e percorsi non troppo ricchi di curve, anche se mai noiosi. Oggi e’ stato solo il primo assaggio, pero’.
Tornero’ spesso, e avro’ cura di ispezionare tutti i villaggi, fare qualche sgambata lungo il fiume e in altri posti legati all’artista, e mettermi in cerca di strade piu’ “motociclabili”.
Constable e moto sembrano un’accoppiata che non mi stanchera’ mai.
G
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