Sull’abbigliamento, il vostro umile corrispondente e’ un vero Fascista; convinto com’e che la spesa per l’abbigliamento da mototurismo deve avere precedenza perfino sulla spesa per l’acquisto della moto.
La ragione di questo vi diventera’ presto chiara se mai doveste fare l’errore di cominciare ad andare in moto vestiti nel modo sbagliato, per poi passare (con ulteriore spesa) a vestire nel modo giusto.
Per un mototurista, l’abbigliamento fa tutta la differenza tra godersi una vacanza spensierata e stare a combattere con problemi di ogni tipo che, se non la rovinano, certo ne diminuiscono di molto l’attrattiva.
La prima cosa e’ la protezione dall’acqua. Quando fai il mototurista ti becchi la pioggia, punto. Se sei un mototurista serio, poi, te ne becchi tanta. La differenza tra arrivare in albergo asciuttissimo o inzuppato letteralmente “fa” la tua vacanza, e puo’ essere decisiva nella decisione se farne un’altra, o se farla stando sempre terrorizzato dalla pioggia o farla come si deve. Fortunatamente, la tecnologia ci viene in aiuto, e al giorno d’oggi e’ possibile, a un prezzo ragionevole, essere equipaggiati in maniera comoda e pratica. Stivali, guanti, e tuta da moto dovrebbero essere, idealmente, in Gore-tex, o comunque dotati di membrana impermeabile. I capi in Gore-tex sono, come detto, non solo comodi, ma pratici, perche’ aiutano ad evitare il solito “mi fermo-non mi fermo”, “piove-non piove”, “fa troppo caldo-no aspettiamo ancora” di coloro che girano con il sopratuta impermeabile. Il quale, tra parentesi, non ti fa respirare.
La seconda cosa e’ la protezione dal freddo. Se viaggi nel centro Europa, il freddo sara’ un problema maggiore del caldo. In montagna fa freddo. Quando piove fa freddo. Quando c’e’ vento fa freddo. In autunno fa freddo. Anche in primavera, fa spesso freddo. Le soluzioni sono due:
- “Principio della cipolla” (“Zwiebelprinzip”): diversi capi di abbigliamento uno sull’altro, che creano camere d’aria tra i vari strati. Anche due canottiere o due T-shirt, messe una sopra l’altra, raggiungono questo effetto. Moltiplicare gli strati della “cipolla” secondo il bisogno. Non molto estetico (d’inverno somiglierai a Bibendum), ma economico e pratico.
- Abbigliamento termico specializzato. Produttori come Rukka offrono eccellente abbigliamento in grado di proteggerti in un ampio spettro di temperature, tenendoti al calduccio quando serve senza farti sudare quando le temperature salgono (nei limiti della ragione, ovviamente). Questa soluzione e’ molto piu’ costosa, ma anche piu’ elegante e di uso piu’ pratico e immediato.
Il caldo e’, per me che viaggio nell’Europa del Nord, un problema relativo. Ci deve essere un’ondata di calura, o una torrida giornata di Agosto, per farmi soffrire sotto la tuta di pelle (con solo una canottiera e una T-shirt sotto), e mai sotto un vestito in tessuto con membrana Gore-Tex. Di regola, il caldo mitteleuropeo e’ alquanto sopportabile. Anche qui, e’ disponibile per i piu’ esigenti abbigliamento termico specializzato per la stagione estiva, sia di seta sia – piu’ recentemente – in materiale sintetico, che ho provato e funziona benissimo.
Queste argomentazioni possono sembrare banali e scontate, ma secondo me non lo sono. Troppo spesso ho visto gente spendere l’ultimo euro del budget per la moto che volevano, per poi soffrire in viaggio e lamentarsi spesso e volentieri del freddo, del vento, della pioggia, del doversi fermare a mettere la tuta antipioggia e a toglierla, dei piedi bagnati, delle mani gelate e inzuppate, e via discorrendo. Io al posto loro la moto l’avrei comprata usata o comunque piu’ economica, ma con abbigliamento irreprensibile sopra (giacca, guanti, stivali) e sotto (abbigliamento termico). Sembrano piccole differenze, ma faranno una differenza ogni giorno. Alla fine della vacanza ti accorgerai di avere avuto… un’altra vacanza.
Gandalf
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